16/10/17

La Pina - I ♥︎ Tokyo





La scorsa primavera è uscito un libro su TOKYO che avrei voluto leggere quando ero ragazzina e sognavo di visitare il Giappone. Si dice meglio tardi che mai e quindi, anche se sono passati alcuni mesi, ci tengo a lasciarne traccia qui sul mio blog.

Non ci ho messo 6 mesi a leggerlo eh! Però riconosco che me lo sono gustato a piccole dosi, come faccio con il cibo, che mangio lentamente perchè il piacere duri più a lungo!

I LOVE TOKYO è davvero una testimonianza di amore puro verso questa megalopoli e sia per chi desidera visitarla che per chi ha già avuto la possibilità di andarci è un libro utile, divertente e con dei contributi istruttivi che possono essere anche spunto per approfondimenti. La scrittura della Pina è colloquiale, sembra proprio la guida di un'amica che ti racconta le sue esperienze e insieme ti da una bella panoramica su tanti aspetti non solo di Tokyo, ma in generale del popolo giapponese. E' pieno di tutto quello che si può desiderare. E lo si può leggere tutto d'un fiato in una giornata di relax totale.
Ha incluso anche un itinerario tipo con tutte le tappe e i suggerimenti su cosa visitare e dove mangiare, una pianificazione giornaliera molto dettagliata. 
Gli argomenti vanno dal come muoversi in metropolitana, a come stare più comodi girando per la città tenuto conto del suo alto livello di sicurezza, e poi cibo, esperienze da fare più da locali che da turisti, usanze ed etichette da osservare e tanto altro. 
Se l'avessi letta prima avrei usato la mascherina sull' aereo evitando un malanno qualche anno fa!

La peculiarità non è solo la veste grafica, le immagini kawaii e i ninnolini e bambolini come li chiama lei, ma anche l'aver accompagnato il tutto con musica composta da suo marito Emiliano Pepe e fornire i QR code da inquadrare con lo smartphone che ti collegano ai link non solo dei brani, ma anche di video. Video un pò come quelli di Tokyorama andati in onda su Nat Geo Adventure.
Uno spasso.



10/10/17

Artigianato - La ceramica Koito a Takayama


A Takayama sulla strada per l' Hida folk village , a 20 minuti dalla stazione c'è lo studio KOITO POTTERY dove si possono trovare manufatti tradizionali e moderni di ceramica di Takayama.

Io lo scoprii qualche anno fa e mi innamorai di quel piccolo negozio così pieno di oggetti che decidere cosa scegliere da riportare a casa come ricordo artigianale del posto è davvero difficile.
Tutto è fatto a mano, chi ti accoglie ti lascia girare in tranquillità e ti invita anche solo a guardare.
Io comprai solo un piccolo oggetto, ma mi regalarono anche degli hashioki per le bacchette.
Hanno veramente dei prodotti semplici, ma deliziosi.

Secondo il volantino ( in inglese! ) che mi hanno lasciato , in piena epoca Edo, nel 1620 il lord della città di Takayama Shigeyori Kanamori invitò un vasaio da Kyoto con l'aiuto di suo fratello Souwa Kanamori , patriarca dello stile Sowa della cerimonia del té, per produrre ceramica in un' area nella città di Takayama. A quel tempo, la fornace era aperta per produrre ceramica nella collina di Koito.
Così iniziò la storia della ceramica Koito.


© http://www.jtco.or.jp
La loro specialità è una raffinata trama di uno smalto chiamato "Irabo", specialmente l'irabo blu ( Ao-irabo ) è il loro marchio di fabbrica, è originale e unico in tutto il mondo. 
Al giorno d'oggi, lo smalto Irabo ha tre colori: blu, marrone e Uguisu (vicino al verde oliva ). Questi colori vengono creati mediante un diverso rapporto di miscelazione dei pigmenti contenuti nello smalto.
Apprezzato per la sua struttura. L'argilla utilizzata per la ceramica di Koito viene dal nord di Takayama.
In cucina è l'ideale a quanto dicono perchè è dura ed elaborata in modo che sugli utensili non permanga l'odore del cibo (argilla fine e cottura ad alta temperatura). Con l'utilizzo poi la naturale ruvidità verrà smussata e il colore migliorerà.

Io ho riportato a casa due vasi ( di cui uno blu che può essere usato anche come tazzina ) e un set di ciotole per il brodo della zaru soba! Semplici, ma belli.

Se visitate Takayama passate da loro! Vedere una bottega che vende proprio materiale fatto a mano portando avanti una tradizione e perdersi a guardare le sue mensole e i suoi scaffali per scegliere "il piccolo tesoro" da riportare a casa è una bella esperienza. Diversa dai negozi di souvenir che vendono un insieme di oggetti artigianali in centro.
Alcuni oggetti si trovano in vendita anche nella città vecchia di Takayama , ma comprarli o vederli tutti nel loro studio è tutt'altra cosa! 

[ un altro studio che vende ceramica e porcellana, la Shibukusa-yaki si trova sempre in centro città.]


Sito Koito pottery ( in inglese ) : 
Pagina sulla Koitoyaki del JTCO :
http://www.jtco.or.jp/en/japanese-crafts/?act=detail&id=287&p=21&c=31
Pagina sulle ceramiche e porcellane di Hida: http://www.hida.jp/italiano/shopping/ceramics-and-porcelain-2

Takayama e il matsuri

Certe volte non è subito amore a prima vista. E allora dipende molto dalle cose che fai, dalle persone che incontri, dalle piccole esperienze nell'arco delle giornate e dall'atmosfera che trovi in un determinato posto perchè questo ti conquisti. Così è stato tra me e Takayama.


Ho conosciuto Takayama ( 高山 ) in primavera e la seconda volta ci sono tornata in inverno. Due esperienze totalmente diverse. E' stata la seconda che mi ha fatto innamorare, ma cominciamo dall'inizio con questo primo post su questa cittadina circondata dai monti nella prefettura di Gifu.
Takayama è famosa per i suoi matsuri ( uno è in corso proprio in questi giorni ) e per essere una delle tappe usuali del tour che comprende anche Shirakawa-gō e Gokayama in una delle prefetture del Giappone che offre bellissimi paesaggi montani e valli incantevoli.

veduta dei monti innevati che abbracciano Takayama

Io la prima volta ci andai proprio in occasione del matsuri di primavera ( Sanno matsuri ). Ricordo che quell'anno i ciliegi non erano ancora totalmente in fiore e come spesso accade durante la loro stagione ci fu anche una giornata di pioggia. 
Nonostante il clima non proprio favorevole rimasi comunque affascinata dalla città vecchia con le sue strade e costruzioni antiche del periodo Edo e partecipare al matsuri fu molto istruttivo e divertente.


Durante il viaggio in treno ricordo che vidi una fermata dell' autobus, una delle prima immersa nella natura e pensai subito a quella di Totoro, poi in quel periodo avevo letto un manga che era ambientato in un Giappone rurale, un paesino in una valle stretta tra le montagne e così ero entusiasta di poter vedere con i miei occhi un esempio di quello che avevo immaginato solo sulla carta in bianco e nero.

il fiume Miyagawa, sulla destra viene allestito uno dei morning markets

La cosa che più mi interessava di Takayama era vedere la sfilata per le strade dei bellissimi carri di legno intarsiato chiamati Yatai (屋台, やたい) e il momento dello spettacolo con le Karakuri, bambole meccaniche che possono muoversi e ballare. Ma riuscire a godersi l'evento è stato molto duro perchè mai mi sarei aspettata di ritrovarci in mezzo ad un fiume di persone. Letteralmente. C'è voluta molta pazienza e determinazione per avvicinarsi agli yatai ed assistere all'esibizione delle bambole.

una bambola Karakuri

yatai che avanza per la processione tra la folla

16/08/17

Okinawa : Naha & Zamami


Ormai le nostre estati sono sempre più tropicali e meno temperate, così spesso, per via dell' umidità che sento nell'aria e complice anche la voglia di mare, il pensiero vola ad est e molto a sud del Giappone, ad Okinawa. A quei 3 giorni trascorsi tra Naha e l'isola di Zamami.

E la voglia di ritornarci è sempre tanta. Nonostante quel clima che ti mette a dura prova.


Di solito non si pensa ad andare ad Okinawa quando si fa un viaggio in Giappone perchè è lontana da diverse mete che sono più a portata di mano, ma con i voli interni è fattibile. Da Osaka ad esempio sono solo 2 ore. Io volai con la compagnia Jetstar e mi sono trovata molto bene.

Desideravo tanto far tappa in quella terra anche se ero conscia che con 3 giorni si potesse fare molto poco, così ho organizzato il tutto scegliendo un albergo vicino a Miebashi ( a circa 15' di monorail dall'aereoporto ) che è molto centrale, si trova vicino al terminal dei traghetti per Zamami ed è ben collegato con i mezzi.

in viaggio sulla monorail


A Okinawa sono ben organizzati anche con un call center multilingua!

Se si vuole stare di più sull' arcipelago e girarlo in modo più esteso la situazione è simile a quella dell ' Hokkaido, i mezzi non sono moltissimi e i pullman passano con una frequenza tale che affittare una macchina è la cosa migliore. Però anche con una manciata di giorni a disposizione qualcosina si può fare e vedere.
Ma l'esperienza e la piacevolezza del suo ricordo dipende anche dalle persone che incontri, da quei piccoli luoghi che magari visiti inaspettatamente o che ti sorprendono, dai posti dove mangi, da quei momenti che hanno un'atmosfera particolare e così bella che s'imprime in te e che difficilmente dimenticherai.
Ecco, quei 3 giorni sono stati segnati da momenti che li hanno resi indimenticabili. Nonostate il caldo afoso! :)

Il primo giorno a Naha passeggiata per Kokusaidori con le sue arcade piene di negozietti e allo Tsuboya Pottery district che si può prendere da Heiwadori

11/08/17

Due giorni ad Hakone


Oggi, 11 Agosto,  in Giappone si celebra per il secondo anno consecutivo il giorno della montagna ( 山の日 Yama no hi ) , inevitabile non pensare alle località di montagna in cui sono stata e ovviamente anche al monte Fuji ( dove spero un giorno di poter fare trekking ). Da lì sono partiti i ricordi di quando lo vidi spuntare, timido tra le nuvole, ad Hakone. Ci rimasi male perchè speravo il cielo potesse essere limpido e così vederlo chiaramente, ma fu ugualmente emozionante. 
Così oggi scrivo della mia esperienza di due giorni ad Hakone.
Hakone che è sempre stata con il suo torii sul lago , insieme a quello di Miyajima, una delle immagini del Giappone più note e stampate nella mia mente. Quindi vederla finalmente di persona è stata una grande emozione. Perchè quando sogni di andarci e poi ti ritrovi lì a guardare con i tuoi occhi, e non con quelli di un fotografo, un pezzetto della sua arte e della sua storia, e a vivere anche se per poco in luoghi che desideravi visitare, ti senti felice come una bambina. O per lo meno mentre io ero sul traghetto per Hakone Machi, oppure sul trenino della Tozan o ancora facevo la foto accanto alla mascotte di Owakudani mi sono sentita così.

Hakone ( 箱根 ) fa parte del parco nazionale Fuji-Hakone-Izu (富士箱根伊豆国立公園 Fuji-Hakone-Izu Kokuritsu Kōen) e da Tokyo è un località facile da visitare.
Si può utilizzare anche il JapanRailPass andando in shinkansen fino ad Odawara e poi si prende o la Tozan oppure la Odakyu . L' Hakone Free Pass è utile se lo si trova conveniente in base ai giri pianificati.
Io quando ci andai decisi di dormirci almeno una notte per poter vedere qualcosina in più rispetto a quanto avrei potuto se avessi fatto una trasferta di una sola giornata, ma il lago e il tempio di Hakone si possono vedere anche in un giorno.

Soggiornai a Yumoto, località termale di Hakone, al Fujiya Hotel che ha dei bagni termali interni e dista a una manciata di minuti dalla stazione. Fu più comodo per noi perchè una volta arrivati lasciammo le valigie e cominciammo subito a girare dalla mattina e poi il giorno seguente potemmo continuare la nostra visita per poi tornare a prendere i bagagli poco prima di salire sul treno per rientrare a Tokyo.
A dire il vero altri luoghi termali sono migliori per fare un' esperienza di onsen perchè hanno una bella vista sulla natura circostante oppure sono più caratteristici come architettura , ma noi preferimmo così.

Ci sono moltissime cose da poter fare ad Hakone, se si hanno ad esempio 3 giorni interi non mancheranno le possibili attività naturalistiche e le visite anche a dei bei musei. Noi con il tempo a disposizione abbiamo deciso di vedere Owakudani (大涌谷 ) , il lago Ashi ( 芦ノ湖 Ashi no lko ),  il tempio di Hakone,  fare del trekking nel bosco seguendo il percorso della vecchia Tokaido ( 東海道, Tōkaidō era la via che collegava nel periodo Edo Tokyo e Kyoto ) e cenare in un piccolo ristorante di sushi ( poi ne parlerò in un altro post ) di cui avevamo letto buone recensioni.

05/07/17

Al meigetsuin - 明月院 durante la stagione delle piogge

In Giappone è da poco passato il periodo delle pioggie estive, periodo che coincide con la fioritura delle ortensie, le ajisai. Io qualche anno fa, solo per pochi giorni mi ci sono trovata in mezzo e ho avuto la fortuna di poter visitare un tempio dall' atmosfera rilassante e molto romantica in quel di Kita-Kamakura nei giorni in cui non solo era possibile vedere le ortensie in fiore, ma anche le iris del suo giardino interno. Giardino interno che non è aperto al pubblico tutto l'anno, ma solo per un paio di settimane a inizio Giugno e fine Novembre.

Nei giorni scorsi ho visto tante bellissime fotografie su instagram di giapponesi in visita nei vari templi e parchi che hanno organizzato anche dei veri e propri ajisai matsuri. Così mi è venuta voglia non solo di postare foto ma anche di parlare qui della mia esperienza al Meigetsuin ( 明月院 ), un posto speciale proprio in virtù di quel che ho vissuto lì.


Trovo in ogni caso che Kamakura sia una cittadina ricca di piccoli gioielli architettonici e naturalistici, oltre che di buon cibo e con un'atmosfera rilassata e una bella energia. Solo lo Tsurugaoka Hachimangu (鶴岡八幡宮) non mi ha entusiasmato, nonostante la vastità e la bellezza artistica, per il resto ogni luogo è stato un' esperienza tra le più appaganti e piacevoli da ricordare. Un anno feci, in compagnia, il giro dei templi Engakuji, Tokeiji e Jochiji per poi percorrere il sentiero che portava al Daibutsu e terminare la giornata all' Hasedera, e il Meigetsuin rimase fuori dal nostro itinerario. 
Ma credo anche io che il periodo migliore per visitarlo, come dicono altri siti, sia durante la stagione delle piogge oppure a fine Novembre ( per godere della vista delle foglie che si tingono dei colori autunnali ) quindi penso fosse destino che lo vedessi proprio in quei giorni per ammirare le sue bellezze floreali.

Dalla stazione di Kita-Kamakura veramente in una decina di minuti si raggiunge il tempio, dopo una breve camminata si attraversa un piccolo ingresso e subito ci si trova immersi nella natura e davanti ad una scalinata che viene immortalata negli scatti di chiunque lo visiti perchè ai suoi lati si trovano tutte ortensie fiorite.  


Il tempio è conosciuto anche col nome di Ajisaidera e tra le sue piccole salite e discese, tra viali, ponticelli e luoghi in cui riposare anche per poco ci si ritrova circondati da soffici fiori blu, ma anche totalmente bianchi o dai bordi colorati, che nascono oppure vengono potati anche a forma di cuore, una meraviglia !