10/10/17

Takayama e il matsuri

Certe volte non è subito amore a prima vista. E allora dipende molto dalle cose che fai, dalle persone che incontri, dalle piccole esperienze nell'arco delle giornate e dall'atmosfera che trovi in un determinato posto perchè questo ti conquisti. Così è stato tra me e Takayama.


Ho conosciuto Takayama ( 高山 ) in primavera e la seconda volta ci sono tornata in inverno. Due esperienze totalmente diverse. E' stata la seconda che mi ha fatto innamorare, ma cominciamo dall'inizio con questo primo post su questa cittadina circondata dai monti nella prefettura di Gifu.
Takayama è famosa per i suoi matsuri ( uno è in corso proprio in questi giorni ) e per essere una delle tappe usuali del tour che comprende anche Shirakawa-gō e Gokayama in una delle prefetture del Giappone che offre bellissimi paesaggi montani e valli incantevoli.

veduta dei monti innevati che abbracciano Takayama

Io la prima volta ci andai proprio in occasione del matsuri di primavera ( Sanno matsuri ). Ricordo che quell'anno i ciliegi non erano ancora totalmente in fiore e come spesso accade durante la loro stagione ci fu anche una giornata di pioggia. 
Nonostante il clima non proprio favorevole rimasi comunque affascinata dalla città vecchia con le sue strade e costruzioni antiche del periodo Edo e partecipare al matsuri fu molto istruttivo e divertente.


Durante il viaggio in treno ricordo che vidi una fermata dell' autobus, una delle prima immersa nella natura e pensai subito a quella di Totoro, poi in quel periodo avevo letto un manga che era ambientato in un Giappone rurale, un paesino in una valle stretta tra le montagne e così ero entusiasta di poter vedere con i miei occhi un esempio di quello che avevo immaginato solo sulla carta in bianco e nero.

il fiume Miyagawa, sulla destra viene allestito uno dei morning markets

La cosa che più mi interessava di Takayama era vedere la sfilata per le strade dei bellissimi carri di legno intarsiato chiamati Yatai (屋台, やたい) e il momento dello spettacolo con le Karakuri, bambole meccaniche che possono muoversi e ballare. Ma riuscire a godersi l'evento è stato molto duro perchè mai mi sarei aspettata di ritrovarci in mezzo ad un fiume di persone. Letteralmente. C'è voluta molta pazienza e determinazione per avvicinarsi agli yatai ed assistere all'esibizione delle bambole.

una bambola Karakuri

yatai che avanza per la processione tra la folla


Non avevamo idea che l'affluenza sarebbe stata così immensa altrimenti avremmo pianificato di arrivare per tempo, o quantomeno ci avremmo provato, studiandoci ( un pò come si fa per un o-hanami come si deve ) i punti migliori dove assistere al passaggio dei carri e alle esibizioni.
Avevamo prenotato con molti mesi di anticipo, penso anche sei mesi prima, la nostra stanza in un bed & breakfast ( consiglio di farlo ), quindi non trovando difficoltà non avevamo immaginato che fosse così pieno di persone. Era il nostro primo matsuri in assoluto!










Per questo il mio soggiorno di tre giorni a Takayama è stato memorabile non solo per l'evento con la sua atmosfera mai vissuta prima, che mi ha dato modo di conoscere una delle usanze giapponesi tradizionali per cui è famoso in tutto il mondo, ma anche per il caos che ho sperimentato. Non conoscevo questo aspetto del popolo giapponese, la loro partecipazione e quanto si lascino andare e mettano da parte la loro proverbiale compostezza per godersi i festival.

bambola Karakuri in azione



spiegazioni in inglese accanto agli yatai in esposizione lungo le strade prima della sfilata





un oni per le strade!:)
I giorni di matsuri ho imparato che non sono propriamente il momento migliore per poter godere a pieno tutte le cose belle che Takayama ha da offrire, gustarle nella quiete, senza lunghe file.
sake tra i migliori!
Dico questo perchè ho potuto visitare con calma ben pochi luoghi, rinunciando anche a vedere il Takayama Jinya ( 高山陣屋 ), l' Hirata Kinenkan ( Hirata Folk Art Museum ) e le antiche case dei mercanti Kusakabe-ke e Yoshijima-ke. Era davvero impossibile. Addirittura solo quando sono tornata a Takayama la volta dopo mi sono resa conto di una parte della città vecchia , quella proprio alla fine di Sannomachi, che non ero riuscita a vedere.
Ma nelle ore di minore affluenza ne abbiamo approfittato e girato per le vie della città vecchia, così come in quella nuova. Sono entrata in negozi di artigianato, in quelli delle distillerie che vendevano sake facendone assaggiare, è stato possibile bere del té verde accompagnato da un dolcino di stagione, mangiare la famosa carne di Hida ( anche se in forma di hamburger, più economica! ) e della soba fatta a mano, fare colazione in una deliziosa bakery e anche riposarci lungo le rive del Miyagawa.





E per fortuna oltre ad assistere alle celebrazioni del matsuri dei due giorni sia di mattina che di sera ( notevoli queste ultime con le lanterne degli yatai nella città vecchia! ) abbiamo potuto vedere anche altro.

le luci vengono accese per la sfilata serale

particolare di uno yatai illuminato la sera

L'Hida folk village ( Hida no sato 飛騨の里 )  ad esempio ci ha dato modo di vedere le costruzioni tipiche giapponesi degli agricoltori gassho-zukuri ( con i tetti a forma di mani giunte in preghiera, le stesse che si trovano anche a Shirakawa-gō - da dove provengono ) e scoprire un piccolo negozio di un artigiano della ceramica dove avrei voluto spendere una fortuna ( ne parlo QUI in un post a parte ).






E' possibile vedere gli interni delle abitazioni


Al momento del tramonto, abbiamo potuto visitare anche il Sakurayama Hachiman Shrine, dove si tiene l'omonimo matsuri autunnale, e girovagare tra le bancarelle tipiche dei matsuri come avevo visto fino a quel momento solo nei manga / anime.



il Sakurayama Hachimangu
Sembrerà una sciocchezza, ma vedere le choco-banana sullo stick, le mele caramellate, i pesciolini che i bambini devono cercare di acchiappare, i ragazzi con le divise scolastiche che passeggiano e si divertono, i bambini che giocano e ridono con le loro faccine adorabili è stato quasi surreale. Perchè in quel momento ero dentro ad uno spaccato di vita giapponese reale e non più solo immaginato e quindi lo ricordo con tanta tenerezza per la me stessa di quell' anno che faceva le sue prime esperienze in Giappone.



Non so se è stata una pura coincidenza ma sia in primavera,  il giorno prima che cominciasse il masturi, sia in inverno con la neve, Hida no sato l'ho trovata molto rilassante come area da visitare perchè c'erano pochi turisti. Abbiamo sempre scelto un orario di mattina presto per andare, ma penso sia meno visitato rispetto ai villaggi di Shirakawa-gō e Gokayama. Eppure merita veramente. Seppur ricostruito è un luogo interessante perchè mostra storia e tradizioni giapponesi del periodo Edo.

vista da Hida no sato

Durante quella prima visita mi rimase tanta voglia di vederla in un clima differente, in tutti i sensi.
Sentivo che poteva darmi emozioni diverse da quelle di quei giorni all'insegna del caos gioioso. Volevo andare la mattina presto a comprare qualcosina nei morning markets, visitare l'Hie jinja e il Takayama Jinya , girare per la città vecchia con calma ed assaggiare qualche prodotto tipico locale in più, specialmente il miso e la carne di Hida a fettine sottili cotta sulla piastra.
Penso che abbia molto da offrire come cittadina, che si respiri una bella aria, non intendo solo salubre, ed è anche un buon punto di partenza per alcune gite. Un pò come Matsumoto.
Tre, quattro giorni li consiglierei, ma anche con un paio di giorni si può vedere molto.
Ci ho impiegato qualche anno per tornarci e ne è valsa la pena. Ma ci vuole un altro post per poterne parlare e lo farò appena possibile.





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