09/04/15

Matsuo Taisha a Kyoto e la divinità dell'acqua


Uno dei ricordi più belli del mio ultimo viaggio in Giappone è stato visitare la zona di Arashiyama a Kyoto. Era la prima volta che ci andavo e me la sono girata sola soletta. Sono partita la mattina verso le 9 e le tappe sono state: Matsuo Taisha - Tenryu-ji, Kameyama koen e Daikaku-ji.
In questo post parlerò del Matsuo Taisha che sorge ai piedi di una collina, custodisce una divinità speciale ed è in una zona molto tranquilla della città.


18/01/15

Il destino delle Daruma

Io fin'ora ho comprato solamente due daruma e entrambe hanno un solo occhietto nero.
Oggi ho letto cosa accade loro dopo che il desierio/proposito si avvera:

Alla fine dell'anno, tutte le Daruma vengono riportate al tempio dove sono state acquistati per un rogo durante una cerimonia tradizionale. Questa cerimonia, chiamata Daruma Kuyo (だるま供養 daruma kuyo), si tiene una volta l'anno, di solito subito dopo Capodanno. Il più famoso di questi eventi si svolge presso il Nishi-Arai Daishi Temple (Tokyo), e il Tempio Dairyū-ji (Gifu). Dopo aver espresso loro gratitudine, ne comprano al tempio di nuove per il prossimo anno. Dopo l'ingresso solenne dei monaci, la lettura dei sutra e il suono di corna, le decine di migliaia di bambole daruma sono quindi date alle fiamme.

Il mese di Gennaio è l'ideale per porsi degli obiettivi. Farò il possibile per raggiungere quello di quest'anno. 
Trovo che le daruma siano troppo belline!
Questo è un daruma visto a Miyajima! Simpaticissimo!





Fonte info

04/01/15

Il kakizome ( 書き初め ) , parole di buon auspicio per il nuovo anno!

Il 2 Gennaio in Giappone è giornata di kakizome ( 書き初め ), "la prima scritta", o altresì detta "Kitsusho Hajime" ( prima scrittura per la fortuna ). si scrive su un foglio di carta una parola di buon auspicio oppure una frase che incarni i propri desideri o risoluzioni per l'anno nuovo!

Il rituale vorrebbe che si usasse la calligrafia e l'acqua  ("Wakamizu") dovrebbe essere quella preso da un pozzo a Capodanno. La stessa acqua è utilizzata anche per la preparazione di cibi e offerte. Si crede sia sacra. Si scrive il Kakizome rivolti verso l' "ehou" ( direzione fortunata dell'anno secondo lo zodiaco ). Kakizome comprende tradizionalmente parole come lunga vita, primavera o qualcosa di simile. Tutto è scritto come una poesia o proverbio. Oggi molte persone usano anche scrivere alcuni  kanji favorevoli. 
Ho letto anche che il 5 gennaio circa 4.000 persone che ha fatto Kakizome usano riunirsi all'arena Nippon Budokan. 
Il Kakizome può venire bruciato intorno al 14 gennaio durante una cerimonia chiamata Sagicho (さぎちょう, 左義長 or 三毬杖) oppure  Donto-yaki (どんと焼き). Questa cerimonia può avere questi due nomi diversi e ogni località sceglie cosa bruciare. A Tokyo sembra che sin dal periodo Edo sia vietato farla così come in molte città, meno restrizioni in località più rurali.
Si può bruciare durante questa cerimonia anche il Kadomatsu e lo Shimenawa ( le decorazioni di fine anno ). 
Ma ci sono anche delle variazioni : c'é chi tiene lo Shimenawa tutto l'anno e i templi locali li bruciano in un fuoco la notte di capodanno. Oppure alcuni santuari hanno una scatola dove riconsegnare sempre gli Shimenawa.
( fonte )

Io voglio farlo virtualmente qui! :) La parola che ho scelto é perseverare :  粘る(ねばる)nebaru!
Che porti bene e sia un buon monito! ^^

 
La perseveranza mi porterà forse un pò via dal blog, ma come posso cercherò di scrivere qui, per raccogliere informazioni e parlare dei miei viaggi in Giappone! :)

31/12/14

Ōmisoka: la fine di un anno e l'arrivo del nuovo in Giappone

In Giappone è già arrivato il 2015, vedo foto su Instagram e su facebook delle mie amicizie giapponesi. Vorrei tanto ora essere lì a visitare un tempio, magari un giorno lo farò! :)
Il loro modo di festeggiare è diverso dal nostro, generalmente è più sobrio e poi a mezzanotte si va tutti in visita al tempio.

mezzanotte allo Zojoji - Tokyo
La vigilia del capodanno si chiama Ōmisoka ( 大晦日) mentre il primo giorno dell'anno ha il nome di O-Shōgatsu (正月).
Negli anni antecedenti all'era Meiji la data del capodanno giapponese era basata sul calendario cinese, venendo celebrato in contemporanea al capodanno cinese, coreano e vietnamita. Successivamente venne adottato il calendario gregoriano e la festa venne spostata al 1º gennaio. L’arrivo del nuovo anno è considerato una delle più importanti festività dalla maggior parte dei giapponesi, celebrata ormai da diversi secoli secondo usi e costumi molto particolari. 
In questi giorni i giapponesi hanno fatto spese per preparare gli Osechi , i cibi augurali per il capodanno.
L'insieme delle varie pietanze viene chiamato Osechi-ryōri ( 御節料理 / お節料理 )
e vengono disposti nelle scatole bento jūbako su più piani. La tradizione è iniziata nel periodo Heian (794-1185).
I piatti che compongono l'Osechi hanno ciascuno un significato particolare che celebra il nuovo anno. Alcuni esempi sono ( fonte wikipedia ) :
  • Daidai (橙), arancio amaro giapponese. Daidai significa "di generazione in generazione", simboleggia un augurio per i bambini nell'anno nuovo.
  • Datemaki (伊达巻o伊達巻き), frittata dolce arrotolata mescolata con pasta di pesce o purè di gamberetti. Simboleggiano un desiderio di buon auspicio.
  • Kamaboko (蒲鉾), torta di pesce arrostito. Tradizionalmente, le fette rosse e bianche del kamaboko si alternano a filari o disposti in uno schema. Il colore e la forma ricordano il sole che sorge in Giappone, e hanno un significato celebrativo di festa.
  • Kazunoko (数の子), uova di aringa . Kazu significa "numero" e ko significa "bambino". Esso simboleggia il desiderio di avere numerosi bambini nell'anno nuovo.
  • Konbu (昆布), un tipo di alga. Se è associato con la parola yorokobu , significa "gioia".
  • Kuro-mame (黒豆), soia nera. Mame significa anche "salute", che simboleggia un augurio per la salute nel nuovo anno.
  • Tai (鲷), orata. Tai è associato alla parola giapponese medetai , simboleggia un evento di buon auspicio.
  • Tazukuri (田作り), sarde secche cucinate in salsa di soia. Il simbolismo è di un raccolto abbondante.
  • Ebi (エビ), spiedini di gamberi cucinati con sake e salsa di soia.
  • Nishiki Tamago (锦卵), involtini di uovo, l'uovo è separato prima della cottura, il giallo simboleggia l'oro,e il bianco l'argento.
Dagli inizi di questa tradizione ad oggi ovviamente le usanze sono cambiate e quindi dai cibi più semplici si è arrivati a ricette più particolari e anche a degli Osechi composti da pietanze occidentali o cinesi.
Anche la zuppa o-zōni ( 雑煮 ) è tipica del Capodanno giapponese. Contiene i mochi e la sua preparazione varia sia dalla famiglia che dalla regione. ( QUI un video in inglese )

E si preparano anche i Kagami mochi ( 鏡餅 ) . Due mochi di misura diversa vengono posti il piccolo sopra al più grande, insieme con arance amare e altre pietanze.
A causa dello loro consistenza viscosa, non è raro che i mochi siano responsabili di alcune morti per soffocamento nei giorni vicini al periodo di capodanno, soprattutto tra le persone anziane e gli animali! Bisogna fare attenzione!


Altra usanza non legata però al cibo è spedire Nengajō ( 年贺状 ) biglietti augurali. Deve arrivare entro il 1° Gennaio e per questo ci si reca presto alla posta e anche le poste giapponesi sono preparate e fanno in modo che arrivino in tempo. Sulla busta si specifica che si tratta di Nengajō .


Come rituale religioso c'é il Joyanokane : allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, i templi buddisti in tutto il Giappone suonano le campane per un totale di 108 rintocchi (じょやの鐘 joyanokane) a simboleggiare i 108 peccati originali nella fede buddista, in modo da allontanare i 108 desideri mondani racchiusi nei sentimenti di ogni cittadino giapponese. I giapponesi credono che il suono delle campane possa perdonare i loro peccati compiuti nel corso dell'anno precedente. Dopo aver finito di suonare le campane, si festeggia con un banchetto a base di soba.

Ma anche in famiglia di solito prima di andare al tempio c'é chi mangia la soba, nello specifico viene chiamata Toshikoshi-soba (年越しそば ) . La soba è associata al nuovo anno in quanto nei suoi kanji vi sono quelli di “anno” ( toshi ) e di “venire” (越し koshi ) simboleggiando così il passaggio all'anno successivo. È tradizione mangiare questo tipo di soba sin dal periodo Edo. La lunghezza dello spaghetto simboleggia l'augurio di una vita lunga lunga e, dato che un tempo nelle officine degli artigiani dell'oro e dell'argento si usava la pasta di soba per raccogliere i preziosi frammenti dei materiali volati via, si dice anche che la toshikoshi-soba porti ricchezza e fortuna nel nuovo anno.
La mattina del giorno di capodanno in Giappone è tradizione sorseggiare poi del fukucha, tè verde con una prugna agrodolce chiamata umeboshi.

A quanto pare in Giappone sono molto importanti le prime azioni svolte il primo giorno dell'anno.
Si visitano i templi buddisti e i santuari shintoisti ( Hatsumōde ) , si va sulla spiaggia o in luoghi dove poter vedere la prima aurora dell'anno ( Hutsushinode  ).
Altre “prime volte” per iniziare bene il nuovo anno sono l' hatsuhi (primo sole), il waraizome (primo sorriso, iniziare l'anno con un sorriso è simbolo di buon auspicio), l' hatsuyume (初夢 primo sogno - di buon auspicio sognare il monte Fuji, un falco o una melanzana ), l'  hatsudayori (il primo scambio di lettere) , le prime compere e via dicendo.
Poi si usa pulire per bene casa o l'ultimo o il primo giorno dell'anno nuovo ( Sanganichi ).

Kadomatsu a Tokyo ( fonte IG )
Una delle cose che mi piace di più delle usanze giapponesi per questo periodo dell'anno sono le decorazioni.
Il Kadomatsu (門松  “Cancello di pino”) che viene messo a coppie ( in rappresentanza maschile e femminile della natura dei kami ).di fronte alle abitazioni  per accogliere gli spiriti ancestrali o kami del raccolto. Vengono posti dopo Natale fino al 7 gennaio e possono variare a seconda della regione, ma sono in genere costituiti da pini, bambù e, talvolta, rametti di albero ume a rappresentare rispettivamente la longevità, la prosperità e la costanza. Dopo il 15 gennaio (o il 19) il Kadomatsu viene bruciato. La parte centrale del Kadomatsu è formata da tre germogli di bambù di grandi dimensioni, anche se vengono utilizzati anche Kadomatsu in plastica un pò come da noi su usa l'albero di Natale finto. I germogli sono fissati a diverse altezze e rappresentano il cielo, l’umanità e la terra. Il tutto è legato con una stuoia di paglia e di corda fresca di paglia intrecciata.

Lo shimekazari (しめ飾り) si appende invece sull'uscio delle abitazioni. Ha il doppio compito di allontanare gli spiriti maligni e di dare il benvenuto ai kami shintoisti per benedire la casa.
Lo shimekazari è composto da una corda di paglia sacra chiamata shimenawa, solitamente posta all'entrata dei santuari shintoisti, e altri materiali quali arance, felci e strisce rituali di carta bianca rituale chiamate shide.




新年おめでとうございます
Shinnen Akemashite omedetou gozaimasu !
BUON ANNO!


15/12/14

Itadakimasu - umilmente ricevo in dono di Fabio Geda


Sabato scorso mi sono imbattuta per caso in questo piccolo libro che però sono sicura mi rimarrà nel cuore. Non dovevo acquistare nulla, stavo solo guardando distrattamente gli scaffali delle guide di viaggio. Ma una volta che arrivo alla G di Giappone il mio sguardo si sofferma un pò di più e salta subito agli occhi la copertina rosa con gli usagi.

Decido di sfogliarlo e sinceramente la cosa che mi attrae di più è il titolo e la collana di cui fa parte ( Allacarta - grandi scrittori contemporanei che raccontano le grandi città del mondo attraverso il cibo ) , perché parla del rapporto che il popolo giapponese ha con il cibo, una cosa che mi incuriosisce molto. Nonostante si riveli un libro che non parla solo di cibo decido di comprarlo lo stesso. Costa anche pochino,  7,90 €, si può fare.

Sinossi 
È un ristorante di soba, dice Mikage mentre ci accomodiamo. Dico: Avranno il menù in inglese? Sorride in quel suo modo delicato. Qui non serve il menù. Perché? Perché fanno solo due piatti, i zaru soba e i kake soba. Nient'altro? Nient'altro. Specializzarsi in un piatto è una cosa piuttosto comune, in Giappone. Imparare a fare bene una cosa, da noi, ecco, credo abbia a che fare, è una mia idea s'intende, con lo Shintoismo. In che senso? Mikage si concentra. Vedi, lo Shinto è la spiritualità nativa del Giappone. È talmente antico che prima dell'arrivo del Buddismo non aveva neppure un nome: non ce n'era bisogno. È presente nella nostra cultura in un modo profondo, indipendentemente dal fatto che uno lo pratichi o no. Lo Shinto è attorno a noi, dentro di noi. E l'animismo delle sue origini ha messo radici in diversi aspetti della nostra vita. E questo ha a che fare con la cucina? Piega il collo e chissà perché mi viene da pensare alla primavera, all'erba scossa dal vento. Con il trattare il cibo senza violentarlo, dice. Lavorandolo il meno possibile come per preservarne l'essenza. Il fatto di specializzarsi, di dominare una ricetta, che si tratti di sushi o soba o tonkatsu o shabu-shabu: è un po' come se stessimo onorando lo spirito di quel piatto. Non credi? 

Ci sono curiosità non solo legate alla soba, piuttosto che all'importanza della salsa di soia o ai mochi, racconta anche di quartieri e di posti in particolare: Tsukiji, Asakusa, San'ya, Ginza, la zona del Palazzo Imperiale,  il Museo Ghibli tra gli altri.

E' stata una lettura davvero piacevole, ed é arrivata, come a volte capita, proprio al momento giusto.
Poco meno di 100 pagine divorate in una mezza giornata che mi hanno fatto rivivere esperienze passate e desiderare di farne delle altre, dandomi qualche spunto per il futuro.
Ho sempre avuto la stessa visione ( il Giappone-ossimoro ) e subito il fascino per questo paese un pò come l'autore  e mi sono ritrovata in certe sue considerazioni e reazioni.
Mi guardo attorno attraversato da una corrente di gioia e ansia. Sono allo stesso tempo nella situazione migliore e in quella peggiore in cui un viaggiatore possa trovarsi: sono dove ho sempre voluto andare, il luogo che da quando mi ricordo desidero visitare e di cui da sempre amo - cosa? - un'immagine mentale intima formata dalle sedimentazioni rilasciate dal cinema, dalla letteratura, dagli anime, dai manga. Per questo motivo rischio una cocente delusione; rischio d icercare qualcosa che esiste solo nella mia testa; rischio non tanto di vedere ciò che quel posto è quanto di cercare conferme a ciò che quel posto ha rappresentato a lungo dentro di me.

05/08/14

La magia in un libro di illustrazioni: Futo Furikaeru to di Yoshifumi Kondō

Sistemando i libri di illustrazioni di manga e anime della mia collezione oggi mi sono ritrovata tra le mani due volumi a me molto cari.


Il volume della collana This Is Animation del 1995 di I sospiri del mio cuore - Mimi wo Sumaseba ( 耳をすませば ) del mio amato Studio Ghibli e il libro di illustrazioni del regista di Mimi wo sumaseba, Yoshifumi Kondō , dal titolo Futo Furikaeru to ( ふとふり返ると - guardandosi indietro casualmente ). 
Voglio soffermarmi proprio su quest'ultimo.
Ho sfogliato nuovamente le sue pagine dopo alcuni anni e sono rimasta catturata da quelle immagini come la prima volta. Si tratta di disegni e bozzetti fatti con i pastelli, scene di vita quotidiana in Giappone, dal 1992 e il 1997.
A partire dall’autunno del 1993 molti di questi disegni sono stati pubblicati sulla rivista Animage. La raccolta è stata curata dalla moglie.

© Hiroko Kondō

© Hiroko Kondō

Sapeva dare grandezza anche a piccoli istanti , ha catturato con il suo sguardo curioso e attento e impresso su foglio con le sue matite gesti, luoghi e tradizioni che fanno parte della cultura giapponese a me tanto cara e quindi per me hanno qualcosa di magico. Pur mantenendo il suo stile sono molto realistici e sembra che da un momento all'altro i personaggi che ne fanno parte possano animarsi e uscire fuori dalle pagine del libro. Come forse potrebbe capitare se fossimo in uno dei film dello Studio.


Kondō sensei purtroppo è morto molto giovane,
a soli 47 anni, scomparsa che ha molto segnato la vita di Miyazaki Hayao. Lavorava allo studio Ghibli dal 1987.
Animatore chiave di Conan così come di Anna dai capelli rossi di cui era anche character designer, Tom Sawyer e Pollyanna…sono cresciuta con alcuni degli anime sui quali ha lavorato e amo molto il suo tratto.
Ha potuto dirigere solo Mimi wo Sumaseba e l’ultima opera come direttore dell’animazione è stata La Principessa Mononoke. Secondo Miyazaki i suoi lavori mostravano un grande senso di libertà. Era una persona dalla grande pazienza, se ne stupirono anche le infermiere quando fu ricoverato per l’ultima volta. Leggendo con quanta ostinazione e passione continuava a disegnare nonostante i suoi problemi ai polmoni mi sono commossa. Teneva a bada un po’ di dolore con l’agopuntura. Era il tipo di persona che non avrebbe mai abbandonato la barca che tanto amava nemmeno nel momento in cui si fosse accorto che stava affondando. I due hanno avuto degli scontri, perché mentre uno era deciso e paziente, l’altro era combattuto e impaziente in alcuni processi creativi.
Ho trovato molto tenero e significativo il ricordo di lui che lavora ad un disegno di Conan che ride per risollevare Lana. Nonostante la stanchezza era riuscito a creare un piccolo capolavoro.

Sono contenta di aver letto le parole di Miyazaki su di lui perché così ho saputo qualcosa sul tipo di persona che c'è dietro a molti dei personaggi degli anime che ho amato e mi hanno emozionato, e ad un film che è tra i miei preferiti dello Studio Ghibli. 

E riguardo alla falsa notizia che girava in questi giorni sulla chiusura dello Studio, si trattava di un errore di traduzione come leggo anche dalle pagine di ItaliaJapan.net! ;) 
Se chiudesse sarebbe un vero orrore!!!

© Hiroko Kondō




Fonti:
http://www.nausicaa.net/miyazaki/kondo/
http://www.ghibliworld.com

07/07/14

Tanabata e il desiderio espresso alle stelle

fonte
Da un pò di tempo a questa parte le stelle mi rilassano, mi fanno sognare, meditare, fare pensieri e associazioni romantiche e uno dei miei manga preferiti ha per titolo 'Una stella cadente in pieno giorno' !;) Quindi oggi mi va di parlare di questa festività legata ad una leggenda che ha come protagonisti due amanti che rappresentano due stelle.
Googlando si trovano molti siti che ne parlano diffusamente quindi riporto brevemente solo di che si tratta, la leggenda, e allego delle immagini che ho trovato e che mi sono piaciute molto oltre a delle foto scattate in Giappone e postate su IG:
decorazioni a Tokyo fonte
Tanabata ( 七夕settima notte ) è una festa tradizionale giapponese derivata dall'equivalente festival cinese di Qīxī. Celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Hikoboshi, rappresentanti le stelle Vega e Altair. Secondo la leggenda i due amanti vennero separati dalla Via Lattea potendosi incontrare solo una volta all'anno, il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare. La festa viene celebrata il 7 luglio, tranne in alcune regioni nelle quali si festeggia il 7 agosto, poiché dal momento in cui il Giappone adottò il calendario gregoriano (1º gennaio 1873) la festa non ha più una data precisa corrispondente alla data originaria, e per questo motivo viene festeggiata in giorni differenti a seconda del luogo, tra il mese di luglio e quello di agosto. Le usanze in uso durante il Tanabata variano da regione a regione, ma in generale, è comune scrivere dei desideri su piccole strisce di carta chiamate tanzaku (短冊) e legate ad alberi di bambù. 
È una dei gosekku (五節句), le cinque festività maggiori dell'anno.Le altre sono il Jinjitsu (festa delle sette erbe)il 7 gennaio, l'Hinamatsuri (festa delle bambole o festa delle bambine) il 3 marzo, il Kodomo no hi (festa dei bambini) il 5 maggio, e il Kiku no sekku (giorno dei crisantemi) il 9 settembre.
La leggenda:
Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.
Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a se stessa e ai propri interessi. Giunta all'età adulta però, il padre mosso da pietà, poiché alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (Altair), anch'egli un gran lavoratore, la cui attività consisteva nel far pascolare buoi attraverso le sponde del Fiume Celeste.
Per i due giovani fu amore a prima vista. Essi si innamorarono follemente l’uno dell’altra ed erano talmente felici che, presi dall’amore e dalla passione, trascorrevano ogni giornata insieme, dimenticandosi di tutto il resto, anche dei loro doveri. Di conseguenza, Orihime non tesseva più la sua tela, lasciando gli dei senza abiti, e i buoi di Hikoboshi vagavano senza controllo per tutto il cielo. Questo scatenò la rabbia di Tentei, che non poteva tollerare questa situazione e, per porvi rimedio, fu costretto a punire severamente i due sposi. Orihime e Hikoboshi furono separati ai due lati del Fiume Celeste e costretti a tornare ai loro doveri.
La principessa era disperata, non poteva vivere senza il suo amato e continuava piangere ininterrottamente. Tentei, commosso dalle lacrime della figlia, consentì allora che i due si potessero incontrare, ma solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese. Da allora, uno stormo di gazze giunge ogni anno, ed esse creano un ponte con le loro ali, cosicché Orihime possa attraversare il Fiume Celeste e riabbracciare il suo tanto amato Hikoboshi.
Sembra che lo scenario celeste sia stata una elaborazione di una storia più terrena ambientata in Cina!:)

fonte
Mi sarebbe piaciuto viverlo in Giappone, indossare il mio yukata, vedere le strade illuminate dalle zen-washi (tipiche lampade di carta) , le decorazioni ( tra cui i fukinagashi - stelle filanti , gli origami orizuru, i kusudama - molti di quelli fatti con origami ) e poi scrivere il mio desiderio su un tanzaku legandolo poi a un ramoscello di bambù. 

decorazioni a Tokyo fonte
Ma esprimerò ugualmente il mio desiderio alle stelle. Sperando che si avveri! :)


E non vedo l'ora di provare a vedere una stella cadente il 10 Agosto,  la notte di San Lorenzo. Non la celebriamo come i giapponesi, non ha legami con romantiche leggende, ma è sempre affascinante scrutare il cielo e godere delle sue meraviglie sperando di poter esprimere un desiderio!:)

© Skip Beat!



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